Il delfino morto trovato davanti a Strugnano è stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco
L’autopsia del delfino morto, trovato a fine giugno dai ricercatori dell’associazione Morigenos davanti a Strugnano, ha rivelato che il delfino è morto a causa di un colpo d’arma da fuoco.
Alla fine di giugno, il team di ricerca dell’associazione Morigenos ha trovato un delfino morto nel mare davanti a Strugnano. Si trattava di un maschio di tursiope (Tursiops truncatus), una specie che è regolarmente presente nel nord dell’Adriatico e quindi anche nel mare sloveno. Morigenos – Associazione slovena per i mammiferi marini – studia e monitora la popolazione dei delfini nel Golfo di Trieste e nelle acque circostanti da 22 anni.
I ricercatori dell’associazione Morigenos hanno effettuato una prima ispezione esterna dell’animale sul campo. Il corpo del delfino era già in uno stato di avanzata decomposizione, quindi non è stato possibile determinare se appartenesse a uno dei delfini identificati che l’associazione Morigenos monitora nell’Adriatico settentrionale.
Come è prassi consolidata, il giorno successivo è stata eseguita un’autopsia approfondita presso l’Istituto Veterinario Nazionale della Facoltà di Medicina Veterinaria di Lubiana, in collaborazione tra l’associazione Morigenos e l’Istituto Veterinario Nazionale. Durante l’autopsia sono stati prelevati vari campioni per ulteriori indagini diagnostiche. Dopo tutte le analisi effettuate, i risultati dell’autopsia hanno mostrato che il delfino è stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco.
Nonostante il primo esame esterno, che effettuiamo sempre sul campo, è l’autopsia a rivelare la causa della morte, quando possibile. Sebbene fossero già visibili lesioni sulla pelle durante il primo esame del corpo, è difficile valutare rapidamente se le lesioni siano avvenute prima o dopo la morte, soprattutto in un animale così decomposto, quindi evitiamo sempre di trarre conclusioni affrettate prima di completare l’autopsia.
L’animale è stato colpito nel lato sinistro del torace. Dopo essere penetrato nel corpo, il proiettile ha attraversato la parete toracica sinistra, perforato entrambi i polmoni e attraversato la parete toracica destra, uscendo dal corpo. Il proiettile ha danneggiato i polmoni, uno degli organi vitali, per cui è probabile che l’animale sia morto per problemi respiratori. Non è ancora noto con quale tipo di arma da fuoco sia stato colpito l’animale, ma nei punti in cui il proiettile ha colpito sono stati trovati diversi frammenti del proiettile, che sono stati conservati per un’analisi balistica.
Questo è il primo caso documentato in Slovenia di un delfino ucciso con un’arma da fuoco in tempi moderni. I colleghi in Croazia hanno già avuto diversi casi simili, ma per noi si tratta del primo caso di questo tipo. I delfini sono una specie strettamente protetta in Slovenia e in altre parti d’Europa, quindi questo caso rappresenta un reato penale. Il caso è stato segnalato anche alla Polizia.
Lo stato di decomposizione del corpo indica che l’animale era già morto da almeno diversi giorni al momento del ritrovamento, quindi non è noto dove sia stato colpito. Considerando che il Golfo di Trieste è condiviso tra Slovenia, Italia e Croazia, è possibile che il reato sia avvenuto anche fuori dalla Slovenia.
I delfini e altri grandi predatori marini sono un elemento importante degli ecosistemi marini, contribuendo a mantenere l’equilibrio nelle reti alimentari marine. La loro protezione è quindi importante per la conservazione a lungo termine di un mare sano, che è fondamentale anche per l’uomo.
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