Ricerca
L’attività principale dell’associazione Morigenos consiste nella ricerca della specie del focenoide nel Mar Adriatico settentrionale.
Studiamo e monitoriamo i delfini nelle acque slovene dal 2002 e conduciamo anche ricerche nelle vicine acque croate e italiane. La raccolta di dati scientifici consente una migliore conoscenza e una protezione più efficace della popolazione di delfini che vive in questo luogo. Utilizzando i metodi di ricerca, vogliamo scoprire la distribuzione e la diffusione dei delfini, il loro numero, la struttura sociale, l’uso dell’habitat, le abitudini alimentari, le interazioni con la pesca e l’impatto del turismo.
Otteniamo i dati con l’ausilio di apposite spedizioni in barca, osservazione da terra, fotoidentificazione e monitoraggio acustico.
Osservazione da terra e spedizioni in barca
Se vogliamo studiare i delfini, dobbiamo prima trovarli. Lo facciamo in due modi: da punti di osservazione a terra e in barca.
I binocoli e i big-eye (binocoli speciali ad alto ingrandimento) ci aiutano a osservare da terra. Quando avvistiamo i delfini, registriamo la posizione, il loro comportamento, lo stato del mare, la presenza di imbarcazioni e altri dati.
Quindi continuiamo a cercare delfini in mare. Quando li individuiamo, ci avviciniamo lentamente con la nostra imbarcazione destinata alla ricerca e iniziamo a seguirli. L’imbarcazione rimane con i delfini per una o più ore, a seconda del numero di delfini nel gruppo, del loro comportamento, delle condizioni meteorologiche e di altre circostanze. Di solito cerchiamo di raccogliere tutti i dati nel più breve tempo possibile e lasciare il gruppo in meno di un’ora.
Studiamo i delfini non solo per soddisfare la nostra curiosità, ma per utilizzare i dati raccolti al fine di proteggerli efficacemente. Innanzitutto, dobbiamo ottenere informazioni generali sulla loro vita e sul loro ambiente, sapere quali problemi devono affrontare e quali influenze umane sono più dannose per loro, in modo da poter utilizzare tali informazioni per trovare soluzioni appropriate.
Durante l’osservazione, registriamo sempre il luogo, l’ora, il numero di delfini, la presenza di cuccioli e il loro comportamento. Inoltre fotografiamo costantemente i delfini, cosa che costituisce la parte più importante della nostra ricerca.
Fotoidentificazione
La fotoidentificazione è il metodo principale della nostra ricerca. Possiamo riconoscere ogni singolo delfino grazie a segni naturali come tagli, graffi e cicatrici sulle pinne dorsali (così come su altre parti del corpo) che derivano principalmente da interazioni reciproche. Tali segni possono anche essere causati da altri organismi (es. squali) o malattie e talvolta anche da incontri spiacevoli con persone (es. collisioni con imbarcazioni ed eliche, impigliamento in reti da pesca, ecc.). Anche i motivi dei pigmenti, la forma della pinna dorsale e altre particolarità aiutano a identificare i singoli animali.
Fotografiamo i delfini in modo da poter studiare da vicino i loro segni. Confrontiamo le nuove foto con quelle vecchie e determiniamo così se i delfini ci sono già noti o se ne abbiamo incontrati di nuovi. Dal 2002 abbiamo fotoidentificato oltre 400 delfini nelle acque slovene e circostanti, assegnando a ciascuno un nome e inserendolo nel catalogo.
Grazie all’identificazione fotografica, possiamo determinare la dimensione della popolazione di delfini e monitorarne il numero nel tempo. In questo modo possiamo osservare se la popolazione aumenta, diminuisce o rimane dello stesso numero. Tale metodo può anche essere utilizzato per stimare e studiare il tasso di sopravvivenza annuale, il tasso di natalità, la distribuzione e la diffusione dei delfini, i pattern di congeneri, la migrazione, il comportamento, la struttura sociale, l’uso dell’habitat e la frequenza dei singoli delfini nelle singole aree.
In che modo i delfini sviluppano i segni?
I delfini sono animali sociali che vivono principalmente in gruppi. In questi gruppi avvengono interazioni costanti tra i singoli individui; possono essere gentili o rudi l’uno con l’altro, amichevoli o aggressivi. Giochi e combattimenti sono all’ordine del giorno nella vita dei delfini. I litigi si verificano per stabilire una gerarchia nel gruppo, per l’accesso alle femmine o per altri disaccordi. Sia nel gioco che nei combattimenti più seri, i delfini si mordono l’un l’altro, quindi i loro corpi sono pieni di graffi e cicatrici. I segni dei denti di altri delfini possono essere notati molto chiaramente sulla loro pelle.

La pinna dorsale dei delfini è la parte del corpo più esposta. Al suo interno non sono presenti nè ossa nè cartilagini ma solo tessuto connettivo, tessuto adiposo e un fitto intreccio di vasi che partecipano alla regolazione della temperatura corporea o termoregolazione.
Poiché il bordo posteriore della pinna è molto più sottile della parte anteriore, può strapparsi e scheggiarsi molto rapidamente. Il taglio che ne risulta non guarisce mai. Nella pinna dei delfini si creano quindi incisioni più o meno grandi. Tali segni durano a lungo e vengono quindi utilizzati per identificare i singoli delfini.
Monitoraggio acustico
Il monitoraggio acustico consiste nell’utilizzo di idrofoni (microfoni subacquei) per rilevare e registrare i richiami naturali dei delfini, identificando così molte cose interessanti e importanti.
In questo modo, possiamo rilevare la presenza di delfini anche in caso di maltempo, di notte e in generale quando non possiamo essere sul campo, ottenendo così ulteriori informazioni sui loro schemi di apparizione nel nostro mare, sulla loro alimentazione e persino sulle interazioni con la pesca. Con l’idrofono portatile possiamo anche registrare i suoni dei delfini.
