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SUI DELFINI

Il Golfo di Trieste è un habitat importante per il tursiope (Tursiops truncatus). Questa è l’unica specie di balene e delfini costantemente presente qui, mentre altre specie ci fanno visita meno spesso.
 
Il tursiope appartiene alla famiglia dei delfini, che conta 36 specie diverse. A questa famiglia appartengono anche il delfino comune (Delphinus delphis), la stenella (Stenella coeruleoalba) e l’orca (Orcinus orca).
Balene e delfini sono classificati come mammiferi. Ciò significa che hanno una temperatura corporea costante, respirano aria con i polmoni e danno alla luce piccoli vivi che si nutrono del latte materno.

 

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Lo sapevate?

  • I delfini sono considerati bioindicatori – indicatori naturali dello stato dell’ambiente marino. Poiché vivono molto a lungo (30-40 anni) e poiché sono in cima alla catena alimentare, osservando la popolazione dei delfini possiamo controllare indirettamente lo stato dell’ambiente in cui vivono.
  • I tursiopi sono animali piuttosto grandi. Nell’Adriatico settentrionale misurano circa 3 m e pesano circa 230 kg.
  • I delfini hanno in bocca ben 76-104 denti conici, che crescono solo una volta aumentando poi le proprie dimensioni lungo tutto il corso della vita.
  • I delfini sono dotati di una buona vista sia sopra la superficie che nell’acqua, dunque non sono paragonabili nè alle persone, le quali non vedono bene nell’acqua, nè ai pesci i quali vedono bene solo nell’acqua.
  • Devono nutrirsi di 4-5 kg di pesce al giorno.

Cosa minaccia i delfini?

Inquinamento

Nel mare immettiamo numerose sostanze nocive che vengono utilizzate quotidianamente. Queste sostanze consistono in composti chimici tossici che viaggiano attraverso la catena alimentare fino ai delfini e si accumulano nei loro corpi. Possono indebolire il sistema immunitario, annientare la possibilità di riproduzione e causare il cancro o addirittura la morte.
In mare ci sono anche sempre più rifiuti, come plastica (sacchetti di plastica, imballaggi, guanti), gomma e altri materiali che gli animali scambiano erroneamente per cibo. L’ingestione può causare il blocco dell’apparato digerente, lesioni interne nonchè morte.

 

Rumore subacqueo

Il suono è estremamente importante per i delfini, in quanto possono usarlo per comunicare, orientarsi e cacciare. Il forte rumore subacqueo li disturba infastidendoli durante il riposo, il gioco e l’accoppiamento, impedendo una comunicazione efficace o la ricerca di cibo.

 

Traffico marittimo

Il traffico intenso può interferire con le attività quotidiane dei delfini e persino causare la loro scomparsa in alcune aree importanti. In presenza di un gran numero di imbarcazioni rumorose che non seguono le regole di comportamento adatte all’osservazione dei delfini (o nemmeno li notano), i delfini spesso smettono di nutrirsi e riposarsi, abbandonando aree per loro importanti. Anche la guida aggressiva da parte di imbarcazioni veloci o la disattenzione possono portare a collisioni tra le stesse e i delfini. Tali collisioni di solito comportano ferite gravi e talvolta persino la loro morte.

Interazione con la pesca

I delfini a volte rimangono impigliati nelle reti da pesca e quindi muoiono. In alcuni luoghi la mortalità dei delfini, a causa dell’impigliamento nelle reti da pesca, è estremamente elevata ma fortunatamente ciò non avviene in Slovenia. La pesca eccessiva può portare a una diminuzione del numero di pesci, l’alimento principale dei focenoidi, e una pesca inappropriata può portare alla distruzione degli habitat sottomarini causando anche l’esaurimento delle risorse marine.
Volete conoscere ancora meglio i delfini? Visitateci presso il Centro delfini.
CENTRO DELFINI
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ALTRI ANIMALI

ALTRI ANIMALI

 

Tartaruga comune

Le tartarughe marine respirano attraverso i polmoni e la loro temperatura corporea dipende dalla temperatura ambientale. Si sono adattate all’ambiente marino trasformando gli arti in pinne e la corazza in una forma più idrodinamica. A differenza dei loro parenti terrestri, non possono ritrarre la testa e le zampe nella corazza.
Le tartarughe comune (Caretta caretta) si trovano principalmente nella parte slovena dell’Adriatico da maggio a novembre, poiché quest’area è un’ottima zona di alimentazione per loro. Si spostano a sud in inverno, quando le nostre acque diventano troppo fredde per loro.
Il delfino comune (Delphinus delphis) era un tempo un abitante permanente dell’Adriatico settentrionale, ma negli ultimi trent’anni è scomparso. Negli ultimi 30 anni, gli avvistamenti di delfini comuni nell’Adriatico settentrionale sono stati estremamente rari e per lo più solo come singoli animali. Nel 2009, 2010, 2011 e 2022, la specie è apparsa addirittura nel Golfo di Trieste, anche nelle vicinanze di Isola, Debele Rtič e del porto di Capodistria. Tuttavia, oggi il delfino comune è considerato una specie regionalmente estinta nel Mare Adriatico.

Balenottera comune

Nel novembre 2020, in seguito alla segnalazione di un pescatore sloveno, i ricercatori di Morigenos hanno rintracciato e osservato due balenottere comuni (Balaenoptera physalus).
La balenottera comune è il secondo animale più grande del mondo e l’unico dei mysticeti residente nel Mediterraneo, e viene registrata nell’Adriatico settentrionale in media ogni pochi anni. Nell’emisfero settentrionale può raggiungere i 22,5 m e le 50 tonnellate, mentre nell’emisfero meridionale può raggiungere i 26 m e le 80 tonnellate. Si nutrono principalmente di piccoli gamberetti chiamati krill e di alcuni piccoli pesci.
La balenottera comune è classificata come Vulnerabile nella Lista Rossa. Le principali minacce per questa specie nel Mediterraneo sono le collisioni con imbarcazioni veloci, il rumore subacqueo, l’inquinamento chimico e le microplastiche.

Megattera

Nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2009, la presenza di una megattera (Megaptera novaeangliae)nel mare sloveno ha attirato l’attenzione del pubblico.
Il 16 febbraio, i ricercatori di Morigenos hanno identificato la specie e confermato che si trattava effettivamente di una megattera. Si trattava di un animale giovane e adulto, lungo circa 10-12 metri, che sembrava in condizioni normali e non mostrava segni evidenti di malattie o problemi.
Il team di Morigenos ha monitorato la balena e ne ha osservato il comportamento, i movimenti e i modelli di respirazione. L’aspetto fisico, le modalità di immersione e il comportamento della balena erano del tutto normali.
Abbiamo informato anche i colleghi di altre zone del Mediterraneo e la comunità scientifica internazionale, che hanno già reagito alla notizia. Abbiamo già confrontato le foto scattate con un database internazionale di oltre 6000 megattere dell’Atlantico. È emerso che la balena apparsa nel nostro Paese non era ancora stata registrata nel database internazionale.